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Giovanni Bozzolo
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Baia 2018
di eugenio valardi
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Strano periodo la seconda metà di Settembre.
Quasi tutte le squadre ricominciano gli allenamenti per la nuova stagione agonistica ma i nuotatori di acque libere rimangono strenuamente legati alla precedente e pregano tutte le loro divinità affinché intercedano per ottenere condizioni climatiche accettabili per disputare le ultime gare in programma.

Fosse per me, allungherei il periodo valido fino ai primi di novembre, come quando ero ragazzo.
Allora non avevamo piscine nel raggio di 20 km e ci allenavamo a mare, da metà aprile a metà novembre.
Le porte non erano fissate, così il campo iniziale era circa 30 m ma quello finale più di 400 perché i portieri pur di non farsi segnare allontanavano via via le porte stesse. Fu così che da scarso pallanuotista mi trasformai in scarso nuotatore di fondo.

La nostra era una "scrausa" squadra di palla a nuoto, la Rari Nantes Portici, denominata così per un paio di anni, e per qualche altro diversamente, per motivi facilmente intuibili da chi ha praticato questa attività. E proprio oggi, domenica, ho scoperto che anche Alberto Mazzaro si era allenato qualche volta (poche) con noi, ma in piscina, alla Scandone ed alla Mostra d'Oltremare (3h di mezzi pubblici per arrivarci da Portici).

Sono stati molti i ricordi di quel periodo in questo fine-settimana. L'unico momento piacevole per me della gara di Baia è stato, infatti, rivedere i miei miti sportivi dell'adolescenza e della gioventù : Eraldo Pizzo, Marsili, De Crescenzo, Postiglione e Galassi.
Ah già, Lucia Galassi è un mito della mia età avanzata, ma ho conosciuto a Baia tutta la sua famiglia (Fabio Cetti lo conoscevo già, e pure lei, purtroppo!).

A dire il vero, anche la sfilata è stata simpatica, con la banda, ed anche qui lontani ricordi, quando dal 1968 al 1971, il 2 giugno, ho sfilato ai Fori Imperiali.
Per il resto,è stata più una gara di orientamento, nuotata in un porto, senza lista dei partenti ma, soprattutto, senza un ordine di arrivo.

Va bene, il riscatto è stato immediato, a Salerno, grazie alla straordinaria famiglia Lamberti.

Splendida location, già nota, con tutto a disposizione, dal parcheggio ai lettini, docce, servizi, ampi spazi ed una pizza strepitosa a fine gara, preparata al momento. Cristina Tarantino ha scritto che ci sono andato appunto per la pizza e Lei è la persona che mi conosce meglio.

Evento straordinario, se non unico almeno a sud di Roma, la gara è partita alle 11 precise, come da programma.
Bel percorso, molto visibile, bel mare, leggermente mosso, quel tanto da dover cambiare per ogni lato respirazione e nuotata e distinguerlo così da una piscina.

Commosso, sono rimasto anche alla premiazione, unico peraltro della mia categoria, ma ho così potuto fare la foto con due baldi giovani.

Insomma, "absit iniuria verbis", avrei potuto intitolare queste mie note peregrine "dalle stalle alle stelle", ma un grande affetto mi lega ai fratelli D'Angelo, altri miei miti sportivi giovanili e spero di tornare presto anche a nord di Napoli

 
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