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Giovanni Bozzolo
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Marina di Ravenna 2018
di raffaele gambigliani zoccoli
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Non me ne vogliano i bravi quanto incolpevoli organizzatori del Trofeo Gambi, ma dopo le cinque gare sul Tirreno – Palmaria, Castiglione, Giglio Campese, Portoferraio Ghiaie, Piombino Perelli – e due settimane di ferie all’Elba entrare nell’acqua di Marina di Ravenna è un po’ come guardare Nightmare in 3D dopo aver visto Biancaneve e i sette nani. L’acqua di Marina di Ravenna riesce a coinvolgere indistintamente e senza alcun favoritismo tutti i Vostri sensi:

1) la vista - con uno strato verde e limaccioso che si estende con continuità partendo dalla riva;
2) l’olfatto - e qui non mi dilungherei perché magari qualcuno di quei valorosi che ancora mi leggono sta sgranocchiando una merendina mentre scorre queste righe;
3) il tatto - perché provate voi a nuotare per 5 km senza “appiccicarvi tutti” alla sostanza limacciosa;
4) il gusto - perché ogni tanto per sbaglio una bevutina in una gara la si fa sempre no?
5) e infine l’udito – l’udito? – bè provate ad appoggiare l’orecchio alle alghe, qualcosa sentite di sicuro!

A parte la faccenda delle alghe quando arrivo a Marina – come sempre con un anticipo mostruoso – la giornata si presenta soleggiata e con mare tranquillo. L’ultimo week-end di luglio regala però una lunga serie di gare nel centro-nord: il Trittico a San Terenzo, la Maratona degli Etruschi a Piombino, i regionali Uisp a Cesenatico e così a partire siamo solo in trentaquattro, in assoluto la competizione con meno partecipanti da quanto ho cominciato a gareggiare.

Punzonatura veloce con gradita maglietta e cominciamo a studiare il percorso: un rettangolo stretto da compiere due volte in senso antiorario. Ci sono tre boe di direzione per ogni lato e grazie alle perfette condizioni meteomarine non ci sarà alcun problema di orientamento durante la gara.

Con così pochi partenti il rischio è sempre lo stesso: perdere tutti e farsi la gara da solo (a parte la compagnia delle alghe). E così al fischio cerco di partire forte, sto addirittura insieme ai primi per qualche centinaio di metri e quando gli agonisti cominciano a sfilarmi provo ad accodarmi ai primi master che mi superano. Ci riesco solo al quarto tentativo e per tutta la gara rimango dietro a Pamela che a sua volta segue Marco.
All’arrivo scoprirò che sono compagni di squadra e visto che il ritmo è serrato (almeno per me) cerco di rimanere in scia senza dare troppo fastidio (a parte qualche piccola carezza ai piedi di Pamela – centinaia dirà lei al traguardo!)
Per una volta (ma solo perché siamo in pochi…) arrivo terzo di categoria. In un lapis arrivano anche Alex (2° in categoria) e Cristiana (1° in categoria), entrambi al loro debutto nelle acque libere FIN.

Visto che voglio evitare le code parto di volata, senza aspettare il miglio dove i miei compagni di squadra andranno tutti a podio.

Un grazie come sempre ai giudici e agli organizzatori (tante barche e tante boe di direzione, bravi!)
A presto
Raffaele

 
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