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Giovanni Bozzolo
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Elba 2018
di raffaele gambigliani zoccoli
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Per un motivo o per un altro ho sempre saltato la gara dell’Elba e i resoconti che mi erano pervenuti avevano un preciso filo conduttore: mare stupendo con un’organizzazione frammentaria. Visto che, oltre a non aver mai fatto la gara, non sono praticamente mai stato sull’isola – giri il mondo quando le eccellenze le hai dietro casa – e che non ho la più pallida idea della logistica dei traghetti decido di partire presto (anche per me) e quando arrivo alla spiaggia delle Ghiaie nemmeno i bar sono aperti e trovo solo Lorenzo Martini (altro mattiniero). L’acqua e calda, la location è stupenda, ci siamo solo noi e così ci regaliamo una stupenda nuotata mattutina che sarà beneaugurante per lui - primo master assoluto nel pomeriggio, bravo!

Alle dieci e trenta prendiamo lo scuolabus (bei tempi) e ci muoviamo verso Capo d’Enfola dove è prevista la partenza. Alle undici siamo in spiaggia e nemmeno fossimo tedeschi cominciamo tutti a mangiare piatti di pasta apparsi magicamente dai nostri zainetti – noto con stupore che quelli del Grosseto hanno una particolare predilezione per la frutta secca.

Passa il tempo e arriva anche il momento della punzonatura, veloce ma senza gradita maglietta.

Poco prima dell’orario ufficiale della partenza gli arbitri ci segnalano che sono in corso “problemi logistici” per cui la gara verrà rinviata di almeno mezz’ora. Per ingannare l’attesa vago tra i tanti gruppetti e ho discussioni vivaci con un paio di elementi del Prato – in particolare Tommaso che mi chiede di rimanere anonimo - che prima della gara tendono a lamentare dolori di ogni tipo e che di norma trovo già asciutti quando arrivo al traguardo.

Il percorso è facile, si parte dal lato est di Capo d’Enfola e si arriva alla spiaggia delle Ghiaie, costeggiando –non troppo sotto, non troppo sopra– tutti i vari golfetti all’interno del tragitto. Leonardo mi fa notare che siamo a favore di corrente e che quindi la gara sarà veloce. Ci dovrebbero essere cinque boe di direzione lungo il percorso - io ne vedrò due ma non faccio testo, qualcuno si sbaglierà seguendo boe che nulla c’entrano con la gara.

La partenza viene ulteriormente rimandata (ormai siamo all’Enfola da ore…) e quando finalmente si parte mi accorgo che i miei occhialini sono invasi dalla vasellina e che farò la gara praticamente al buio. Poco male per il risultato, ma poteva anche capitarmi in riviera e non in una delle acque più belle d’Italia…

Visto che siamo tanti (oltre cento) parto sul lato destro e quando dopo un chilometro le formazioni si delineano mi ritrovo in un gruppo troppo numeroso per i mei gusti che comprende anche Jessica e Manuela. Non posso rimanere da solo perché non vedo nulla e allora cerco solo di stare nelle prime posizioni alla destra di tutti ma ogni tanto vengo “risucchiato” dentro, comincio a prendere inutili botte (e sgambate a rana da Manuela sic) e a mia volta ne assesto (anche a Jessica scusa) per tentare di tornare nella mia posizione ottimale.

Nuoto così tutta la gara, purtroppo con la corrente a favore il gruppone non si sgrana e all’arrivo è una bolgia. In spiaggia Robby (primo di categoria) è già asciutto, Jessica (seconda di ctg.) e Manu (terza in ctg.) mi precedono in sprint e in un lapis arrivano Matteo, Andrea e Manuela (anche lei terza in ctg.).

Segue buffet, ritiro bagagli con inaspettata doccia calda limitrofa. Poi comincia il lento ritorno - sono partito col buio e arrivo a Modena col buio (e un po’ stanco) - ma la gara mi è piaciuta e l’anno prossimo magari cercherò di convincere mia moglie a fare il week-end e soprattutto controllerò prima gli occhialini…

A presto
Raffaele

Ps. Un grazie sentito agli arbitri che si sono fatti veramente in quattro!

 
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