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by
Giovanni Bozzolo
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Castellabate 2014
di eugenio velardi
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“Some people have a foolish way of not minding or pretending not to mind what they eat. For my part, I mind my belly very studiously, and very carefully; for I look upon it, that he who does not mind his belly will hadly mind anything else”.

Dopo la delusione provata per l’annullamento della traversata di Posillipo, acuita sia dal sentirmi veracemente napoletano che dalla penosa lettera del vice presidente del glorioso, omonimo circolo, ho deciso di recarmi a Castellabate, offrendomi, l’organizzatore Carlo Ferraioli, ampie, provate garanzie di impegno e professionalità. Così, quasi direttamente da Riccione, sede eccelsa dei campionati italiani master, dopo un rapido pit-stop a casa, per cambiare macchina e prendere la moglie (la mia!), siamo tornati al Sud. In effetti, il nostro albergo è stato proprio una location del divertente film “Benvenuti al sud”.

Molti ricordi mi legano a Santa Maria. Negli ultimi quindici anni della loro vita, affittavano qui una casetta sul mare i miei genitori.
Da ragazza, invece, ci veniva mia sorella, ospite in una nobile villa i cui proprietari disponevano anche di un veliero a tre alberi.
Provavo allora una grande invidia per lei, anche perché sognavo di fare, da grande, lo skipper.
Ho dovuto, invece, realizzare quelli che erano i sogni di mio padre, che certo sarebbe stato fiero di sapermi oggi qui, lui appassionato del mare e del nuoto. Proverò ad impegnarmi anche per lui. Perché, tutto sommato, non mi è andata male questa vita.

Dovremmo essere “137 partenti, circa!”.
Pochi i reduci di Riccione, tutti, mi sembra, over 60: ma master veramente tosti, in grado, per intenderci, di vincere ai campionati italiani nei 200 fa (loro!). Mimmo Mosca, Guido Morelli ed Alberto Mazzaro, per non fare nomi.

Il giudice arbitro ci illustra il percorso, esortandoci, inoltre, alla correttezza comportamentale, pena squalifiche postume. Il giudice di partenza, invece, pecca un po’ di protagonismo, peccato veniale, però, perchè ottiene un discreto risultato, non frequente in competizioni di questo tipo.

Il percorso consiste in un lungo rettangolo, da percorrere in senso antiorario, con boe ben visibili ed opportunamente distanziate. Dopo un centinaio di metri l’acqua è anche trasparente. Perfetto. Nel primo lato sono praticamente da solo, ma mantengo una buona traiettoria. E per fortuna trovo qualcuno al ritorno: due ragazzi con cuffie arancione che talvolta confondo con le boe. Uno ha il costume riproducente la bandiera brasiliana, proprio come il mio, e considerando che la nazionale carioca sta giocando in questi minuti, potrebbe essere un segno favorevole.
Dai, papà, che domani sarà più lunga, mi ripeto. Arrivo soddisfatto.

A cena sarei voluto andare in un agriturismo carino, ma purtroppo è occupato da Marco Travaglio ed i suoi fans. Optiamo allora per un posticino sul lungomare di Santa Maria, eccellente. (per maggiori dettagli, contattatemi in privato, ma solo gli amici).
Prima, però, ho fatto un salto al porto di San Marco, luogo di partenza della gara di domani, per godermi il tramonto e studiare il percorso.

Ed eccoci di nuovo pronti. Questo di oggi è per me il nuoto che prediligo; una nuova traversata in mare, con costa a destra. Anche se è ormai una classica, è la prima volta che vi partecipo. Ci sono numerose boe arancioni da tenere tutte a sinistra, nuotando quindi dalla parte della costa, che descrive una lunga curva, ed una ultima boa gialla che dovremo, invece, lasciarci a destra e che ci immette nell’imbuto finale.

In partenza, questa volta, viene tesa una cima dietro alla quale posizionarci. E solo così la partenza può essere corretta. E’ un grosso fastidio che per colpa di pochi soliti noti atleti, che vogliono rubare 10-20 metri all’inizio, dobbiamo aspettare tanto prima del via. Ritengo anch’io che se qualcuno di questi venisse squalificato per indisciplina, potrebbe cambiare questa riprovevole consuetudine. Ma andiamo.

Il mare è veramente stupendo. Peccato che non ci siano, a goderne, i miei compagni di squadra. Dopo un bel po’, nuotando in gruppo numeroso, evento che non mi capita da decine di anni, continuo a vedere solo boe arancione. Ma quella gialla dov’è? Rimpiango di essere venuto alla partenza in autobus e non in gommone, come ha fatto qualcuno. Avrei potuto contarle e potermi anche regolare. Ma per fare presto, non ho saputo di questa alternativa. Ma anche questa volta il miracolo si ripete ed arrivo integro.

Saluto e ringrazio gli amici, per primo Carlo che si conferma essere un perfetto, entusiasta ed instancabile organizzatore.
Sulla via del ritorno, una sosta golosa al più noto caseificio della zona, per una imperdibile, ed anche meritata, brioche con gelato.
Il prossimo fine settimana sarò in costiera per le due gare di Amalfi e Positano.
Quanti sacrifici mi comporta questa vita!

A presto e felici nuotate.
Eugenio Velardi

p.s.: se vorrete, vi dirò, poi, perché in titolo ho messo una frase di Samuel Johnson, padre dell’illuminismo inglese ed anche lui entusiasta di Londra…


 
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