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Giovanni Bozzolo
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Nerano 2014
il più bel posto
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“Buon anno!”. E’ questo il saluto più originale e simpatico che ho ricevuto oggi, qui alla Marina del Cantone, Nerano, frazione di Massa Lubrense. Sono rimasto per un attimo perplesso, ma poi ho capito.

E’ vero, per noi nuotatori di acque libere l’anno inizia adesso, con questa prima manifestazione “Area Marina Punta Campanella”, punta che separa il golfo di Napoli da quello di Salerno. Uno dei posti più belli in Italia, e non solo secondo me, che li frequentavo nella mia adolescenza, periodo, peraltro, non così spensierato e sereno come questa mia terza età.

Quando ho iniziato a gareggiare in mare, nel 1993, ci facevano nuotare prevalentemente in zone con divieto di balneazione, con grande irritazione di mia moglie, persona, peraltro, tranquilla e pacifica. Ora siamo arrivati alle aree marine protette. Un gran bel progresso. Complimenti agli organizzatori ed ideatori del progetto, che prevede altri quattro trofei, due sempre sulla costiera amalfitana, uno più a sud, a Santa Maria di Castellabate e l’ultimo ad Ischia, come l’anno scorso. In particolare, un sentito ringraziamento a Lucio Jannone, che mi ha gentilmente ospitato anche per il meeting in piscina sempre qui a Massa Lubrense ed all’inossidabile Carlo Ferraioli.

Poco più di 130 gli iscritti. Con molti giovani agonisti. Noto con vivo piacere la presenza dei campioni dell’Aniene, che è anche la mia squadra, ma ho la sensazione che il sentimento non sia reciproco. E’ presente, inoltre, molta gente, alcuni stranieri ed altri raffinati habituè di questa esclusiva località balneare. I master sono quasi tutti campani e molti erano ieri alla piscina Scandone di Napoli per il trofeo Il Gabbiano.

Solite illazioni pre-gara sul percorso, variamente immaginato, e sulla temperatura dell’acqua. La giornata è splendida e trovarsi in un posto così allarga, più che intenerisce, il cuore. Non lo dilata, però, che sarebbe patologico.

Secondo modalità prettamente partenopee, il controllo avviene solo al momento dell’iscrizione, pertanto esclusivamente legato a quello del cartellino. Alcuni, quindi, nuoteranno con l’orologio e monili vari. Non viene nemmeno illustrato il percorso, o forse non me ne sono accorto, con molti altri, distratto dalle bellezze ambientali e fisiche presenti. Di fatto consisterà in un rettangolo da ripetere per quasi due volte.

Partenza celere, anche un po’ improvvisa. Ho la sensazione di non respirare, anche se non avverto freddo. Quasi quasi penso di uscire. Se devo farlo, meglio subito. Sono contrario alla sofferenza, soprattutto la mia. Ma poi rifletto che le cause di queste difficoltà sono dovute sia al costumone ed alla cuffia, che non uso mai, sia ad una partenza con un ritmo concitato. Alla prima boa, dove riesco ad evitare colpi, mi tranquillizzo e ritrovo il piacere di nuotare. Talmente tanto che, come purtroppo sempre più spesso mi capita, ultimamente, provando piacere, sono da solo! E così arriverò alla seconda boa con una direzione perpendicolare rispetto a quella corretta, essendomi avvicinato troppo alla costa.

Per fortuna qui trovo un gruppetto, ed allora assumo la posizione che prediligo, affiancato al nuotatore di testa. Prometto a me stesso che, se riesco ad arrivare con loro, non proverò nemmeno lo sprint finale. E così sarà. Con gli anni ho perso anche l’aggressività. Ma è anche vero che non ce l’avrei fatta comunque.

Verosimilmente la gara è stata più lunga dei 3 km previsti. Ma poche volte sono stato così bene nuotando. Un mare stupendo. E non ho visto nemmeno una medusa. Ma un grosso sarago sì. Senza sentire freddo, grazie, ritengo, alla mia costituzione fisica e mentale.

Rivestitomi, decido di concedermi un ricco piatto di spaghetti con zucchine, pietanza must del posto, ed una bottiglia di Furore bianco, vero capolavoro. Convinco facilmente il mio coetaneo, compagno di più avventure culinarie-natatorie, e ci rechiamo in una vicina, nota trattoria. Al termine del pasto, sono contemporaneamente finite le premiazioni. Torniamo allora a Roma, ognuno con la sua autovettura, la mia, però, scoperta (e daje!).

Una giornata davvero felice. Grazie.
Ora, nei prossimi due fine-settimana, 5 gare nel Granducato e, poi, per me, questo sarà l’anno degli stretti. Prima Messina, in una traversata non ufficiale, e poi Istambul, un sogno.

Buone nuotate a tutti.
Eugenio Velardi

 
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