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by
Giovanni Bozzolo
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Milazzo 2013
di ciro cerqua
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“Quell’incredibile rotta di Ulisse per sfuggire a Polifemo”

Io e mia moglie siamo stati folgorati dall’incommensurabile bellezza che esplode in tutte le sue forme nella terra del Chersoneso d’Oro. Il sapore della leggenda si fonda con la competizione. La gara diventa la fuga da Polifemo, per rincorrere la vittoria. Milazzo t’incanta. Quella lingua di terra con due facce completamente diverse di un’unica medaglia. Da un lato la riva di levante: produttiva, industrializzata, con il porto che muove il suo continuo traffico per le Eolie; dall’altro la riva di ponente: con una lunghissima spiaggia, divisa da un promontorio dove svetta il suo incantevole Castello Arabo-Normanno, con vista mozzafiato a 360°.

Arriviamo il sabato a Milazzo e con mio cognato andiamo al lido per avere la conferma del luogo del brefing. Un bagnino quarda con disprezzo mio cognato, a causa del suo ampio giro vita, che alla domanda domani c’è la gara? …arriva secca la risposta, “perché voi siete nuotatori?” Ci illustra una bella locandina confermando il luogo dell’evento.

Cosa dire un’insenatura di mare cristallino, che da quella prospettiva non fa intuire il percorso, ma che fa venire subito voglia d’immergersi e di provare qualche bracciata! Il B&B a due passi confortevole e il ristorante sul mare, che offre ospitalità anche ad altri nuotatori siciliani.

La domenica il mitico (stavolta natatorio) Nino Fazio ci accoglie con grande stile e competenza, come l’intero gruppo dei giudici. Tutti cordiali e simpaticissimi, completano nei tempi la punzonatura con giganteschi numeri, visibili dall’alto anche dal ns Polifemo. Consegna del pacco gara con maglietta ed integratore. Ci illustrano il percorso di 6 Km fornendoci evidentissimi punti di riferimento visibili da mare, come il faro e il Castello. Si va al faro e si torna verso il Castello. Le boe gialle sono di direzione tranne quella della partenza/arrivo.

Il mare è piatto, il sole è già alto, sono le 10,45 e ci accingiamo a partire. Peccato pochi godano il privilegio di una nuotata “mitologica”. L’imbuto di arrivo è lunghissimo, in quanto è stato ricavato da una corsia di lancio per le barche. Il tabellone d’arrivo è molto grande e ben evidente anche da lontano e alla fine dopo oltre 100 mt dalla fine dell’imbuto di arrivo è stata posizionata la boa gialla di virata a 90°.

Il mare va subito giù profondo e non siamo ancora certi se danno la partenza dalla riva, ma appena arriva la barca del giudice ci fa segno di portarci avanti a nuoto. Si forma una linea immaginaria, tutti allineati tre secondi … VIA!

Il gruppo di testa già schizza via con gli agonisti e con una presenza siciliana di rilievo: il master Pietro Carta. Io a ruota un po’ imbottigliato dal mio amico Massimo Knight, che almeno all’inizio non molla. Viriamo tutti in gruppo, Vaccalluzzo, Polizzi, Carta, Sirone, la fortissima Valeria Corbino al mio fianco e dietro mia moglie si forma una lunghissima scia, che ci segue per oltre 1 km.

Qualcuno si sgrana, ma tengono in tanti il ritmo imposto dai primi due, Carta e Polizzi.

La rotta sembra perfetta, scapoliamo lo scoglio che apre la prospettiva del faro, lontanissimo al centro della Baia di Sant’Antonio. Il mare è stupendo, quasi una piscina, la corrente è quasi assente e la temperatura ideale. Sul fondale la posidonia e a mezz’acqua i guarracini (quei pesciolini neri che vanno in gruppo) si vedono perfetti nella trasparenza dell’acqua. La boa si avvicina e i nuotatori si stringono, qualche innocente contatto. Carta non molla, anzi accelera, Polizzi sempre di fianco, il Vaccalluzzo sta per cedere e poi si ritirerà per problemi fisici. Io trovo poco spazio per la virata al Faro, ma subito urlo il mio numero al controllo e riprendo la rincorsa dei due, seguito dagli altri.

Qui la gara cambia completamente indirizzo. La barca ammiraglia si porta al largo, verso le boe gialle di direzione, che nel frattempo sembrano lontanissime dalla costa. Polizzi arranca di fianco a Carta e segue l’ammiraglia portandosi al largo e pian piano scompare alla nostra vista. Mia moglie non regge il serratissimo ritmo di Pietro, che strappa di continuo. A me per stargli in scia ha fatto venire un dolorino al fegato. Qui si avvicinano due canoe, che notando la distanza tra noi e il Polizzi, ci invitano a seguire la rotta del largo. Pietro prima non si lascia incantare (dalle sirene incantatrici di Ulisse), poi al secondo invito cede e a circa metà percorso di ritorno si porta al largo, prendendo la tangente esterna più prossima alle boe di direzione.

Io con grande astuzia, verifico da evidenti segnali (un gavitello con una boa), che la corrente sia contraria, e mi porto verso la costa cambiando decisamente passo. Mi sento solo, e non vedo più nessuno, ma sicuro di me, continuo nella rotta, avendola anche provata il giorno prima. Arrivo alla boa gialla di virata e mi accorgo che hanno posizionato altre due gigantesche boe gialle per segnalare l’ingresso dell’imbuto di arrivo.

Tanta gente all’arrivo, mi volto nell’imbuto e vedo dietro circa 100 mt Carta che tenta di riprendermi, ma per fortuna è lontano, con lui una volata d’arrivo avrebbe avuto esito molto incerto! Tocco il tabellone tutti applaudono e incredulo, chiedo ad un bagnante se prima di me fosse arrivato qualcun altro. Vivo un sogno che si avvera. PRIMO ASSOLUTO! Ulisse ha battuto Polifemo! Mi giro e vedo mia moglie prima davanti alla Corbino. Amore siamo in due primi! Oggi possiamo scrivere una nuova pagina nella cronaca rosa del nuoto di fondo in acque libere. La legenda si fa storia, i coniugi Cerqua/Calvino sono sul podio, e sul gradino più alto!

Le premiazioni danno spazio al grandissimo Nino Fazio a commenti e simpatiche chicche, offrendo coppe agli assoluti e medaglie a tutte le categorie.

Ricordate il bagnino che ci accolse al sabato, e mio cognato gli chiese se la gara fosse proprio li? Bene il caso ha voluto che il cameriere che ci offriva il pranzo fosse lo stesso. Mio cognato ha posto boriosamente la gigantesca coppa sul tavolo, lo ha chiamato e gli ha detto: “sai chi ha vinto la competizione?”… il resto tante risate!

Al pomeriggio si è svolta la seconda gara di mezzofondo, a cui mio cognato ha partecipato “fuorilegge” o fuori gara. Noi purtroppo abbiamo seguito da spettatori, pronti per il lungo rientro a Napoli.

E’ molto difficile con parole descrivere le emozioni, ma vi garantisco che una competizione come questa lascia un segno indelebile nella memoria e un desiderio irrefrenabile di ripercorrerle!

Buon tuffo nel Blu!
Ciro Cerqua

 
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