Mi chiamo Dall'Olio Elena, nuotatrice Master del Molinella nuoto e amante delle gare in mare.

Vorrei richiamare l'attenzione degli atleti sulla necessità di un certo "fair play" quando si gareggia in mare raccontanto un fatto capitato a me

Cosa spinge un nuotatore Master a fare le gare in mare?

Le motivazioni possono essere varie: mettersi alla prova, vincere la paura del mare, competere o più semplicemente, come nel mio caso, fare la passeggiata /nuotata, stare all'aria aperta e trascorrere insieme agli amici una piacevole giornata!

Beh...! Purtroppo agli ultimi meeting a cui ho partecipato ho vissuto situazioni assai diverse e spiacevoli e ne cito una: Baratti 3° Memorial Schettino, 2,5 Km diventati 1 miglio per mare mosso. A circa 400 metri dall'imbuto dell'arrivo un baldanzoso nuotatore mi taglia la traiettoria e si ferma di colpo davanti a me per poi ripartire con una bella gambata a rana che mi arriva direttamente nel costato lasciandomi per alcuni lunghi secondi senza respiro e dolorante!! Nota, non sono un fuscello e difficilmente posso essere scambiata per un pesce!.

Ebbene oggi dopo 15 giorni porto ancora le conseguenze del grosso trauma. Sono sicura che il calcio è stato involontario, come sono altrettanto sicura che il signore in questione si è accorto dell'accaduto, ma ha ignorato l'incidente!!! Mi sarei aspettata almeno un "scusa, tutto bene?" e non la più completa indifferenza per paura di perdere qualche secondo.

Ritengo che chi partecipa a queste competizioni dovrebbe essere più civile, più rispettoso e più attento a non causare incidenti che, in mezzo al mare, potrebbero anche assumere toni drammatici!! Mi piacerebbe non sentire più frasi del tipo: "tante ne ho prese, ma tante ne ho date!" Mi auguro che chi di dovere o chi si riconosce in questo racconto provi a migliorare l'approccio alle competizioni in mare!

Ricordiamoci che siamo "solo" Master, nuotiamo per divertirci....LA GARA NON E' UNA GUERRA!!!!