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Giovanni Bozzolo
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Baratti 2012
di raffaele gambigliani zoccoli
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Sarà il colpo d’occhio del golfo, saranno i pini marittimi e i profumi della macchia mediterranea antistante alla spiaggia, sarà per la felice organizzazione della gara, sarà – forse? - che la Maratona del giorno successivo toglie qualcuno dei più forti dalla starting list - ma la gara di Baratti è una delle mie preferite.

I numeri di quest’anno sono quelli delle grandi occasioni: duecento iscritti alla gara del fondo e oltre trecento a quella del mezzofondo. Le gare - inoltre - sono inserite in un minicircuito che comprende la Maratona degli Etruschi e una mezzofondo di settembre che sarà disputata nella cornice degli Europei in acque libere di Piombino.

Parcheggio riservato (bravi!), punzonatura un po’ lenta (lo sarà ancora di più quella del pomeriggio) con gradita maglietta (due per chi fa entrambe le gare!) e finalmente siamo in spiaggia dove ci accoglie una giornata caldissima, acqua limpida (dopo le alghe dei primi cinquanta metri) dalla temperatura ideale. I primi che risalgono dopo il riscaldamento accennano vagamente a meduse in “libera circolazione”.

Il percorso è un rettangolo da compiere due volte in senso antiorario - i lati lunghi sono il primo e il terzo. La partenza è divisa in due gruppi, agonisti e master sino agli M35 nel primo gruppo, tutti gli altri nel secondo.

Per non prendere le solite botte parto sulla parte destra, cerco di darci dentro e nuoto da solo sino alla fine del primo lato lungo. Alla boa la fatica comincia a farsi sentire, riconosco le cuffie di Pietro Gustinelli e Lorenzo Guarenghi e mi accodo senza esitazioni all’andatura del primo. A metà del secondo lato lungo un master dalla cuffia gialla sorpassa tutti e aumenta l’andatura, il gruppo gli va dietro e io riesco a ricucirli con molte difficoltà. Il resto della gara prosegue tranquillo, mi francobollo a Lorenzo che ogni tanto strappa ma riesco sempre a riprenderlo e così posso – finalmente - concentrarmi solo sullo splendido mare di Baratti (e su alcune minacciose meduse bianche che ogni tanto appaiono sul fondo).

Passata l’ultima boa ci sono trecento metri prima dell’arrivo, trecento metri contraddistinti da un sole accecante che lascia spazio alla fantasia per individuare il tragitto ideale. Lorenzo allunga e così mi tocca darci dentro, affianco Pietro e lo sorpasso al rallentatore metro dopo metro, ce la faccio, riprendo Lorenzo e comincio a sorpassare anche lui al rallentatore sino all’imbuto quando qualcuno lo affonda per una gamba (penserà che sono stato io) mentre qualcuno mi butta giù per un braccio (e io penserò che è stato lui) - ci fermiamo, ci urliamo qualcosa e subito ripartiamo con il nostro sorpasso al rallentatore e alla fine lo brucio per qualche decimo di secondo – ma riusciamo ad andare a podio entrambi, io secondo e lui terzo.

Raffaele Riccò è già arrivato e come sempre ha vinto la sua categoria. Marco Affronte, l’altro modenese in gara, arriverà poche bracciate dopo di noi.

Pasta e cocomero per tutti (bravi!), giudici velocissimi per le classifiche e finalmente le premiazioni dove per una volta c’è gloria anche per me, ancor più sentita visto che mancavo dal podio da quattro anni e se continua così la prossima premiazione sarà nel 2016….

Al pomeriggio arrivano anche Anna di Foggia (che vincerà la sua categoria) e Daniele Milanesi oltre a un nutrito quanto agguerrito gruppo di Maranello (Nuotatori Modenesi). Tra le tante cose che si potrebbero scrivere della mezzofondo ricordo soltanto lo slalom dell’ultimo lato tra le meduse e il “muro” di acqua calda che ci accoglie prima dell’arrivo, una sensazione quasi termale al termine di tanta fatica.

Mentre torno verso casa con Marika ripenso alla sera precedente - Arnaldo, un amico di Modena, ci ha ospitato in un posto da sogno a meno di due chilometri dalla gara.

Mentre ero seduto sui gradini di casa, mentre i miei sensi venivano rapiti dai profumi della sera, la domanda ricorrente era (è) sempre la stessa: per quale motivo sono nato in mezzo alla Pianura Padana se amo così tanto il mare?

 
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