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Giovanni Bozzolo
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2015 Laigueglia
di raffaele gambigliani zoccoli
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I miei ricordi della Coppa Sachner, con la lunga nuotata in linea da Alassio a Laigueglia, sono assai positivi e nonostante la lunga trasferta decido di tornare ugualmente, in un piacevole week-end fuori porta con Guglielmo e la sua famiglia.

Domenica mattina, alle prime luci dell’alba, la giornata si presenta splendida e calda, con un mare leggermente increspato.

Punzonatura veloce con gradita maglietta e siamo già pronti per imbarcarci, senza barca però… perché nel frattempo il mare si è alzato e la nave non riesce più ad attraccare. Il tempo passa e mentre gli organizzatori cercano soluzioni alternative (tra le quali salire sulla nave dal mare, ma anche i più forti fanno fatica nell’impresa) torniamo tutti in spiaggia ad aspettare.

Visto che il mare non accenna a placarsi si decide per un percorso alternativo: invece della gara in linea nuoteremo per 2,5 km verso Alassio per tornare poi indietro fino all’arrivo. Personalmente sono molto contento - 700 km di auto per non gareggiare sarebbe stato spiacevole - ma oltre al fatto che la gara perde il suo fascino il nuovo tracciato si presenta molto più difficile dell’originale, sia per le condizioni del mare sia per il tratto di andata, completamente contro corrente.

A mezzogiorno finalmente partiamo e dopo cinquecento metri in solitario intercetto un gruppo consistente che nuota più o meno alla mia andatura. Mi metto in scia cercando di non dare fastidio a nessuno e comincio a godermi la nuotata nell’acqua trasparente di Laigueglia, impreziosita ogni tanto da piccole meduse viola che se ne stanno a guardarci dal fondo. L’onda a tratti si fa sentire, ma ci siamo abituati e non è nulla di preoccupante.

A metà percorso sono ancora abbastanza fresco e mi sento tranquillo per il ritorno, a favore di corrente. Invece sarà la parte più dura, riuscirò sempre a rimanere nel gruppone, ma – soprattutto quando qualcuno tenterà l’allungo – farò fatica a tenere il ritmo. Il mare all’inizio si presenterà tranquillo ma verso l’arrivo si incresperà sempre di più.

A cinquecento metri dal traguardo riconosco la cuffia blu di Salvatore. Con tutto il rispetto per questo atleta straordinario mi dico che non posso farmi battere da un M70. E così provo a superarlo da destra, provo a superarlo a sinistra, provo a superarlo dentro l’imbuto - che dobbiamo tutti recuperare visto che siamo inesorabilmente spiaggiati - ma non c’è nulla da fare e Salvatore mi batte in scioltezza (l’anno prossimo voglio la rivincita!).

In spiaggia Guglielmo è già asciutto (secondo assoluto, bravo!) mentre Rossano, che si è fatto la gara in giornata e sta recuperando una brutta frattura al gomito, arriva quaranta minuti più tardi, tra gli ultimi master, dopo aver fatto tutto il ritorno con le gambe bloccate dei crampi (ho dei compagni di squadra matti ed eroici!).

E a questo punto, prima delle premiazioni, comincia il momento più piacevole della Coppa Sachner, ovvero il buffet, con focaccia ligure, lasagne rosse, lasagne al pesto, torte e soprattutto birra alla spina a volontà. Zanna, il papà di Guglielmo, quando vede tutta questa abbondanza decide che non potrà mancare il prossimo anno - e così abbiamo guadagnato un altro cartellino per la società!

Complimenti agli organizzatori (anche per essere riusciti a farci nuotare nonostante le condizioni del mare, a Chioggia quest’anno la gara era stata rinviata in condizioni simili) e visto che la Coppa Sachner è l’ultima gara di fondo del 2015 arrivederci a tutti al prossimo anno!

Viva il mare!
Raffaele

 
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