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Giovanni Bozzolo
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Acque libere 2014
considerazioni pratiche, di giovanni bozzolo
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Nella recente risposta dell'organizzatore di Vernazza sono citati degli elementi importanti sui quali bisogna riflettere. Mi riferisco ai costi di organizzazione delle manifestazioni, che riporto qui per comodità.

€ 400,00 Giuria
€ 100,00 Cronometristi
€ 100,00 Medico
€ 200,00 Barcaioli
€ 200,00 Bevande e dolciumi in aggiunta a quanto offre il Comune ospitante
€ 450,00 iscrizione alla F.I.N ( € 900 da dividere x le gare organizzate, in questo caso due )
€ 100,00 x spese richieste alla Capitaneria di Porto di La Spezia e Levanto
per un totale di € 1550,00, tutti verificabili, considerando la mano d'opera gratis ....


Fin qui l'organizzatore.

Consideriamo però che il penultimo punto è critico, perchè sembra di dedurre che se si organizza una gara sola i costi sono di 900€, quindi sembra più corretto portare il totale a 2000 €. Inoltre la voce 'manodopera' non è così irrilevante perchè comunque un po' di gente ci deve lavorare e per farlo spende anche dei soldi, ma facciamo conto sul volontariato. E il comune ha anche dato un qualche contributo non contabilizzato.

Queste sono le spese.

Siccome i soldi per spenderli si dovrebbe averli (si, ok, siamo in Ialia, ma per i piccoli funziona ancora così) bisogna fare il conto dei ricavi. Che è presto fatto. Con le quote di iscrizione che oscillano tra 15€ e 20€ occorrono tra i 100 e i 134 iscritti per coprire le spese, senza che vi sia alcun margine per un imprevisto e tantomeno un ritorno economico.

Credo che nessuna persona sana di mente affronterebbe un progetto in queste condizioni a meno di non volerlo fortemente.

Ma a parte passione e impegno personali, le cifre dicono che questa attività in moltissimi casi non ha una sostenibilità economica che la renda autosufficiente e libera, ma deve dipendere da contributi e sovvenzioni esterni.

Ora, nell'ipotesi che il contributo serva perchè gli iscritti sono pochi, non è chiaro per quale meccanismo il 'contribuente' esterno debba spendere dei soldi in pro di un evento che coinvolge, a questo punto, una cinquantina di persone.

Evidentemente il meccanismo non può essere finanziario, come potrebbe essere una sponsorizzazione o una qualsiasi forma di pubblicità; e neppure un contributo per la ricaduta sulla collettività visto che i cinquanta in questione arrivano il mattino e ripartono la sera e magari si portano il mangiare da casa.

Deve essere qualcosa di altra natura. Ma qualunque essa sia, chi fornisce le risorse si porrà inevitabilmente la domanda se vi sia una sufficiente proporzione costi/benefici. E in questo schema gli atleti non mi sembrano messi molto bene.

Questo a me pare il punto di partenza di tutte le cose, e sicuramente, quando ho organizzato io, è stato il primo punto che mi è stato sottoposto: quanto costa ?

 
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