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Giovanni Bozzolo
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2013 Scanno
di eugenio velardi
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GRANDI RISCHI !
E non mi riferisco alla Protezione Civile. Ma scrivere del campionato italiano master in acque libere presenta, effettivamente, qualche rischio, soprattutto per chi, come me, non è un diplomatico. Piuttosto, forse, un babà. Ma smetto subito di divagare.

Scanno, con il lago, è un posto carino e molto apprezzato in questo caldo periodo estivo, soprattutto per chi viene da Roma. E infatti numerosi e agguerriti sono i partecipanti provenienti dalla capitale. E’ inutile nasconderlo: c’è in palio anche il titolo italiano a squadre, con tre contendenti “quasi” alla pari: Due Ponti, Flaminio e noi dell’Aniene. Tutti provenienti, appunto, dalla città eterna.

I “ meno giovani” (e, pertanto, io tra di loro) si conoscono tutti e vivono la situazione con maggiore serenità. Sarà comunque un momento di confronto ma anche di gioia e divertimento, a prescindere dalla classifica finale. E di momenti così abbiamo coscienza e conoscenza che non ce ne siano poi tanti. Personalmente non credo che lo spirito master sia cambiato col tempo, anche se si sono notevolmente incrementati i numeri dei partecipanti e sono sensibilmente migliorate le prestazioni. Noto, infatti, che chi si avvicina a questo mondo senza un passato agonistico, nei primi anni vive i miei stessi sentimenti. Inevitabilmente, chi continua più a lungo questa attività, pretende di migliorare ed ottenere risultati, e questo modifica, in parte, a mio parere, il suo atteggiamento.

Nel comitato organizzatore sono presenti volti storici, ed alcuni inossidabili. Le operazioni pre-gara sono puntuali e rapide. Il percorso della 5 km di sabato è, per fortuna, cambiato. Un solo, lungo giro, costeggiando quasi completamente il lago, con un’incursione al centro per formare una specie di M.

L’anno scorso si ripeteva per due volte il percorso della gara di mezzofondo e c’era una prima boa molto problematica, molto vicina alla partenza, a circa 100 mt, dove si arrivava quasi tutti insieme. Chi iniziava la gara doveva semplicemente lasciarla sulla sinistra; chi compiva il primo giro invece ci faceva quasi un giro intero. Noi dell’ultima ondata (maschi “meno giovani” e donne) partimmo quando i primi della precedente ondata avevano appena virato intorno a tale boa.
Ma solo i primi. Con tutti gli altri, invece, ci arrivammo contemporaneamente, venendo da due direzioni diverse. Avevo fatto notare al giudice arbitro prima della nostra partenza che non sembrava una buona scelta. Avremmo dovuto iniziare la gara o molto prima oppure quando quasi tutto il gruppo precedente avesse virato. Fui facile e sfortunato profeta (ma un po’ meno di Lacoonte).
Infatti, mi ero tenuto alla sinistra del gruppo dei partecipanti, sia per evitare spiacevoli contatti che per poter controllare gli altri nuotatori, respirando io a destra.
Superata la predetta boa, però, sempre in tale posizione laterale, ricevetti un vero pugno all’occhio sinistro. Un master del gruppo precedente si avvicinava alla boa un pò largo sulla propria sinistra e l’acqua torbida non consentiva di poter vedere oltre la propria mano.
Non appaia strano, poi, che taluni eseguano esercizi di tecnica durante le gare (nuotando a pugni chiusi), soprattutto in prossimità delle boe. Basta vedere, ad esempio, le riprese degli attuali campionati mondiali in svolgimento a Barcellona.

Questa volta invece nessun problema.

Il percorso è segnalato da numerose boe ben visibili, anche perché il lago è una tavola. L’acqua è ancora torbida, e alla partenza / arrivo anche non molto piacevole all’olfatto. Ma questo, per noi umani, è il senso, dei cinque o più, e non pensiate a doppi sensi, meno sviluppato. Forse, però, sono un po’ boxer, visto che tra i miei affetti fondamentali c’è proprio Queen, la mia boxer. E come i rappresentanti di questa razza (per i cani credo che sia corretto usare tale termine) ho un aspetto truce ed aggressivo, ma, invece, un carattere dolcissimo, tutelo gli affetti e non i beni materiali (quando mia moglie sentì per la prima volta questa mia amenità, mi chiese come mai, allora, fossi così legato alla mia Porsche, e prontamente quanto candidamente le risposi che il Carrera era il mio principale affetto!) e sono, infine, anche un eterno giocherellone. Ed ho conservato, appunto, l’olfatto.

Tornando alla nostra descrizione, la temperatura dell’acqua è per me ideale, intorno ai 24°, contrariamente a tante pessimistiche previsioni. Prediligo tale condizione ed anche per questo sono soprannominato, da chi mi conosce bene, “lo svedese”, oltre che, naturalmente, per i miei atteggiamenti e comportamenti paritari con le rappresentanti del gentil sesso e la propensione, infine, per l’assolvimento dei lavori domestici.

Ma siamo arrivati alla partenza. Tre ondate. Tutto perfetto. Anche dopo, non ascolto nessuna lamentela. Personalmente, arrivo bene fino ad un terzo del percorso. Poi comincio ad avvertire crampi, prima alla pianta dei piedi e poi ai miei polpaccini, da mediano e non certo da nuotatore (da giovane vinsi anche un concorso come mister polpaccio). Il mio attuale stato psico-fisico non è buono, ma continuo “per tigna” ed anche per spirito di squadra (va meglio così, Cristina?). Riesco, poi, ad arrivare anche bene.

Mi dispiace di non poter accontentare quelli interessati ad una cronaca precisa della gara. Queste mie note contengono esclusivamente impressioni e ricordi, personali quanto farneticanti, ma ritengo, come mi ha fatto anche notare un mio brillante coetaneo bolognese, che una lettura attenta del “combinato - disposto” ( le locandine, sempre più complete, e i risultati) possa essere esaustiva e far capire quasi tutto della gara vera e propria.

Premiazioni sollecite e simpatiche, con finalmente tutti presenti. Peccato solo che nelle targhette delle medaglie ci siano alcune imprecisioni (2012; pallanuoto femminile etc.). ma sono dettagli.
Piacevoli intrattenimenti pomeridiani/serali, gentilmente offerti, al centro del caratteristico paese.

A fine giornata, come squadra, siamo secondi, ma non ci facciamo illusioni: domani i numeri ci sono contro! Per fortuna abbiamo solo alcuni ingegneri; in maggioranza viviamo, invece, di fantasie e di sogni e non di numeri. Siamo umanisti (poco umanitari). Domani sarà un altro giorno. Si vedrà.

E domenica, così, si ricomincia, molto più numerosi. Il clima del lago, con tanto verde e più fresco, rende molto più tranquilli. Al mare, tra caldo, folla, iodio e salsedine, siamo tutti, di solito, più eccitabili.

Cinque ondate. E, una volta tanto, noi anziani partiamo per primi. Ne sono contento, ed anche che tutto si svolga, anche oggi, regolarmente e celermente, sebbene siamo più di 400.

Il percorso è più facile ed anche meglio segnalato, eppure c’è sempre chi sbaglia (o così dice), come inevitabili sono alcuni scontri. A mio parere, però, i giudici dovrebbero porre più attenzione a questo aspetto regolamentare. Non ricordo che, in ambito nazionale, alle gare alle quali ho partecipato, ci sia stato almeno una ammonizione al riguardo, mentre, invece, mi sembrano frequenti nelle gare internazionali. E, purtroppo, gli episodi, anche dolosi, non mancano.

Sono anche felice di altri due aspetti relativi alla mia categoria (M60):
- di rivedere compagni che mancavano da tempo alle competizioni;
- che oggi abbia vinto Mimmo Testa. Perché è un amico che mi supporta (non sopporta) moralmente e mi offre il caffè (forse perché sa della mia ulcera). E soprattutto perché il prossimo anno potrebbe tesserarsi per l’Aniene…

Alla fine mi sembrano tutti molto contenti. Alle premiazioni, questa volta, si notano alcune defezioni, dovute, credo, sia all’ora del pranzo che a problemi di rientro.
Ma Roma non è lontana!

Ritengo che questa sia stata la migliore edizione dei campionati svoltisi a Scanno. Ma è pur vero, riportando anche il pensiero di altri, che sarebbe più stimolante cambiare sede, non gareggiando, noi maggioranza dei master, solo per fini agonistici ma anche per conoscere nuovi posti e realtà diverse. Qui, tenuto conto delle esperienze maturate e dei tanti favorevoli aspetti, si potrebbe invece continuare ad organizzare una delle manifestazioni del circuito.

Eccomi alla fine. Giovanni mi ha detto che scrivo troppo e che supero di gran lunga i tempi di attenzione alla lettura statisticamente calcolati.

Qualora qualcuno fosse di non concorde avviso, glielo faccia sapere. Altrimenti, per la gioia dei più, cesserò di scrivere. Ma non di nuotare. Viva i master e viva il nuoto libero. E Onori al Due Ponti che si è confermata squadra campione.

 
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